Come promesso, a completamento dei post sull’esperienza al convegno del CKBG, vi posto i materiali proiettati nel nostro simposio “Atemporalità e assenza di radicamento in un luogo”.
Seguendo lo stesso ordine del programma, vi rendo conto del materiale proiettato da Giulio Mozzi, quello di Giuliana Guazzaroni e quelli dell’intervento comune di Luisa Nardecchia e mio. Continua a leggere “Atemporalità e radicamento: materiali dal simposio”
Tag: Giulio Mozzi
Dunque siamo tornati da Pavia dove ho coordinato il simposio nella mattina della chiusura del IV Congresso CKBG (“Tecnologia e leggerezza”).
Un congresso bello ricco, parteciparvi ed essere parte del comitato scientifico è stato davvero un bella esperienza. Nel nostro simposio dal titolo “Atemporalità e assenza di radicamento in un luogo” abbiamo parlato di tempo, appartenenze, radicamenti, sradicamenti, leggerezza, pesantezza, virtuale e città (qui vi avevo postato gli abstract degli interventi).
Ancora grazie al CKBG e alla Presidente Stefania Manca, alla Prof.ssa Assunta Zanetti del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Pavia, alla sua collaboratrice e mia collega Valentina Percivalle e poi a Giulio Mozzi, a Giuliana Guazzaroni e a Luisa Nardecchia. Continua a leggere “Spaesamenti e riappaesamenti: un percorso di letture”
Vi ho già detto che stavo organizzando un simposio sul tema “Atemporalità e assenza di radicamento a un luogo” nell’ambito del IV congresso del CKBG che si terrà dal 29 al 31 gennaio del 2014 all’Università di Pavia. Sarà possibile ascoltare gli interventi venerdì 31 gennaio alle 11 presso l’aula Foscolo (Corso Strada Nuova, 65). Nell’ordine:
- Giulio Mozzi: “Di alcune cose che si possono fare per percepire i luoghi, e del modo in cui l’uso astuto del web può permettere di conservare, condividere, connettere, organizzare, strutturare tali percezioni”
- Giuliana Guazzaroni: “Realtà aumentata, arte e poesia lungo le vie aquilane”
- Luisa Nardecchia e Massimo Giuliani: “Sotto il tetto di una storia. La parola e il legame coi luoghi”
Vi riporto dal sito http://www.ckbg.org (qui il libro degli abstract) la mia presentazione e gli abstract dei relatori. Continua a leggere “Luoghi fisici e luoghi virtuali: a Pavia il 31/1 con Giulio Mozzi, Giuliana Guazzaroni e Luisa Nardecchia”
Fra quelli che hanno conosciuto Valter Binaghi e ne hanno apprezzato da vicino la profondità e la serietà, e oggi lo piangono e già ne sentono la mancanza, io sono arrivato praticamente per ultimo. Ci siamo frequentati virtualmente negli ultimi anni, lui mi ha commentato a volte su “Tarantula”. Anzi, fu lui a fare il primo passo, commentando un mio post dove era citato e chiedendomi di me: dalla mia foto aveva l’impressione che ci fossimo visti nella sua vita “precedente”, in quelli che per lui erano gli anni di Re Nudo. Dal punto di vista dell’anagrafe non era impossibile, e in fondo ci siamo occupati di musica negli stessi anni (vabbè, con un piccolo scarto); lui era a Milano, Continua a leggere “Una promessa”
Vi riferisco di una iniziativa di Giulio Mozzi che a me è piaciuta da matti:
Ho voglia di fare un libro. La voglia di fare questo libro mi è venuta leggendo altri libri.
Il titolo del libro da fare è: Il ricordo d’infanzia. Continua a leggere “Ce l’hai un ricordo?”
Approfitto di una temporanea difficoltà a tenere aggiornato il blog per pubblicare gli arretrati della mia rubrica quindicinale sul quotidiano Bresciaoggi “Linguaggi della rete”, che come saprete ripubblico qui dopo l’uscita in edicola ma che da tempo ho lasciato indietro.
Ecco quella del 16 aprile scorso. Continua a leggere “Da Bresciaoggi: narratori in rete / 1”
Leggi gli altri post della serie “Mattoni di parole”
M.G.: Ciao, Enrico. Dicci qualcosa di te. Chi sei, da quando scrivi e cosa hai fatto prima…
Enrico Macioci: Ho 35 anni e vivo all’Aquila, dove sono nato. Faccio l’insegnante d’italiano e storia e scrivo. Ho sempre scritto sin da piccolo, sia poesia che prosa. Prima di Terremoto avevo avuto pubblicazioni di racconti e poesie su svariate riviste, sia on line che cartacee.
Continua a leggere “Mattoni di parole [1]: Enrico Macioci”
Come al solito, nei momenti in cui c’è poco da dire, o manca il tempo per farlo, o quello che gira intorno lascia senza parole (che non siano le solite, trite), ci fermiamo un attimo a guardare cosa passa il convento blogghista (l’immagine è di Lady Madonna). Continua a leggere “Amemipiace: storie, storie e storie”
1. Di cosa si parla
Da consumatore, da lettore, da spettatore di cinema e di televisione, come tanti altri (tanti altri che si sentono distanti dalle attuali forze di governo, intendo) mi pongo da tempo il problema se e quanto, sottovalutando l’espansione di Berlusconi nel mercato dei libri e delle immagini, si partecipi ai meccanismi che hanno permesso la penetrazione sua e dei suoi valori nella vita quotidiana degli italiani e di lì nei luoghi del potere politico. Con questa domanda in testa ho cercato di seguire il confronto fra scrittori e intellettuali seguito alla lettera del teologo Vito Mancuso su Repubblica dello scorso 21 agosto.
La questione nasce il 19, quando il vice direttore del quotidiano, Massimo Giannini, accusa Berlusconi dell’ennesima legge su misura, fatta per alleggerire la sua Mondadori da un vecchio gravoso debito col fisco. Continua a leggere “Il dibattito su Mondadori visto da un lettore”
“Se quando si apre il sipario c’è un fucile da caccia appeso al muro, entro la fine della commedia quel fucile dovrà sparare”.
(Giulio Mozzi, “Non un corso di scrittura e narrazione”; da una battuta di, pare, Anton Cechov)