Ci sono, ci sono!

Ci sono, anche se da un po’ non posto niente di nuovo.
Sono impegnato su altri fronti, devo curarmi di questo, di questo e soprattutto di questo.
Però, scrivere, scrivo: ho fatto questo, che ho distribuito qui e che da settembre troverete qui. E se volete saperne un po’ di più potete andare qui.
Durane l’estate avrò un po’ da scrivere per alcuni progetti che vanno in porto, se tutto va bene, nei mesi successivi. Fra una cosa e l’altra, mi piacerebbe scrivervi qualcosa a proposito di un po’ di musica che ho ascoltato di recente. Abbiate pazienza.
Non dimenticate, intanto, che per le ore sotto l’ombrellone – ma anche quelle prima, e quelle dopo, e quelle che vi pare – Tarantula provvede per voi a un sacco di cose utili (in collaborazione con Streetlib). Cliccate qua.

La strada per Durango

Per quelli che erano preoccupati della lunga assenza del ragno: c’erano ragioni. Per le stesse ragioni forse non si farà vedere tanto in giro nemmeno nel prossimo futuro, ma non temete per la sua salute.
Quello che ora, come si vede dall’apertura, Tarantula vuole festeggiare, è un progetto in cui il sottoscritto è stato impegnato negli ultimi, densissimi mesi, e nel quale non vi sarà difficile vedere la continuità con questo blog e con molte altre cose fatte in questi anni: questo è il progetto, che due giorni fa ha avuto il suo battesimo ufficiale in rete. Continua a leggere “La strada per Durango”

Aiuto, i nativi!

Il sito Genitoricrescono.com ha avuto l’idea di farmi delle domande su genitori, figli e internet, nella speranza di dare una mano a madri e padri alle prese con certe domande: dovrei temere quel mondo ignoto nel quale mio figli sopperisce ogni tanto? Dovrei metterlo in guardia dai rischi? E come? Continua a leggere “Aiuto, i nativi!”

L’amore ai tempi dell’influenza

L’incidente recente di Massimo Gramellini sull’algoritmo è ormai consegnato agli archivi, e se lo recupero è perché mi serve da spunto per qualche pensiero più generale. Per chi l’avesse perso, faccio un riassunto; gli altri possono saltare dodici righe.
Massimo Gramellini pubblica il 6 novembre scorso sul suo giornale un “Buongiorno” dal titolo “Abbasso gli algoritmi”. Commenta una ricerca di cui non ha letto nulla se non gli echi sulla stampa e la riferisce come l’invenzione di “un algoritmo che consente di prevedere la durata di una coppia”. Coerentemente col suo personaggio di tutore dei buoni sentimenti contro il cinismo dei tempi, Continua a leggere “L’amore ai tempi dell’influenza”

Articolo: “Strategie narrative di resistenza”

Psicologi per i PopoliÈ successo che alla Rivista di Psicologia dell’Emergenza abbiano mostrato interesse per il mio lavoro sulle narrazioni on line del terremoto, raccolto nel libro “Il primo terremoto di Internet”.
Mi hanno chiesto di tornare sull’argomento e ho scritto per il numero 11 del semestrale un lungo articolo dal titolo “Blog, social network e strategie narrative di resistenza nel post-terremoto dell’Aquila”.
La rivista è scaricabile dal sito di “Psicologi per i popoli”.
Il numero della rivista si trova qui, e l’articolo è a pagina 6.
Buona lettura.

Parole chiave e immagini dalla Puglia

Web, diari, narrazioni, autobiografia, sé, città, comunità, appartenenze, collettività, relazioni, fratture, cicatrici, intelligenza collettiva, intelligenza connettiva, social network (liturgia o pastorale?), trauma, blog, prossimità, media, nuovi media, responsabilità, narcisismo, comunicazione, informazione, L’Aquila, terremoto: tanto per riassumere quello che è successo fra Martina Franca e Molfetta venerdì e sabato negli incontri di presentazione del mio libro “Il primo terremoto di Internet”. Continua a leggere “Parole chiave e immagini dalla Puglia”

Siamo su Facebook. Cosa mi racconti oggi?

Grazie a Huffington Post che l’ha tradotto e ripubblicato (e a Daniela Carchen che lo segnala sul social network) scopro questo articolo dal blog “Wait But Why” sui “7 modi per rendersi insopportabili su Facebook”. Cioè: che differenza c’è fra gli status che leggiamo volentieri e quelli che troviamo molesti, eccessivi, odiosi?
L’autore dell’articolo traccia una distinzione interessante: Continua a leggere “Siamo su Facebook. Cosa mi racconti oggi?”

“Così lontano, così vicino” (intervista su “Il primo terremoto di Internet”)

alelombardoAlessandro Lombardo è uno psicologo di Torino. Psicoterapeuta, consulente di aziende italiane e multinazionali, è molto attivo nel web e sensibile alle nuove tecnologie. Così mi ha fatto delle domande sul mio libro Il primo terremoto di Internet e ne è venuta un’intervista che ha pubblicato sul suo sito.

Il primo terremoto di internet. Un libro dal collega psicologo Massimo Giuliani. Una narrazione costruita a stanze, a più voci, a partire dall’esperienza vissuta del terremoto dell’Aquila. D’altro canto anche Massimo è aquilano, pur vivendo in provincia di Brescia. Non la storia del terremoto quindi, ma storie che intersecano storie con quel filo rosso che le connette tutte: il web. Ecco perché è il primo terremoto di internet: così lontano e così vicino.
D: Massimo, che terremoto racconti nel tuo libro?
R: La domanda è interessante, perché la storia della tragedia aquilana non è la storia di un solo terremoto. C’è il terremoto che le persone hanno vissuto, e poi c’è il terremoto che i media hanno raccontato. [leggi l’intervista sul sito di Alessandro Lombardo…]

Una donna, del sangue, un cantante e noialtri, di qua.

Allora, per orientarsi in mezzo a certe cose che succedono in rete, bisogna partire dalla televisione. Perché certe volte è la tv che entra nel web come il lupo cattivo entrava nel camicione da notte della nonna di Cappuccetto Rosso dopo essersela mangiata.
Spiega bene Mauro Doglio, qua, che quando c’è di mezzo la televisione si fa più facile una certa tendenza a confondere cornici. Racconta di quella volta che Larry Hagman, l’attore che impersonava Gei Ar, il carognone di Dallas, fu aggredito in strada da due donne intenzionate a dare una sonora lezione a quel prepotente. Solo che chi subì la punizione non fu il “vero” carognone, ma il suo credibile interprete. La cornice “realtà quotidiana” e la cornice “finzione” collassavano e la differenza di contesti sfumava fino a renderli indistinguibili. Continua a leggere “Una donna, del sangue, un cantante e noialtri, di qua.”

L’uomo che faceva troppo

l-uomo-che-sapeva-troppo-1956-133219Lo so che da un po’ sto trascurando il blog, ma a parte il lavoro, la vita (ché fra un post e l’altro c’è anche quella) e il fatto che l’ispirazione non può essere sempre di prima qualità, ultimamente sono alle prese con un impegno che mi gratifica e mi onora, e cioè la gestione di una nuova rubrica su Pol-it.
Pol-It (anche www.psychiatryonline.it) che è da quasi vent’anni un sito importante e prezioso, un punto di riferimento nella rete per quelli che fanno il mio mestiere.
Quando me l’hanno proposto Mario Galzigna e Francesco Bollorino ho pensato che sarebbe stato curioso sperimentare una scrittura che si avvicinasse a quella del blog ma per parlare di psicoterapia e pratica clinica a un pubblico di addetti ai lavori, o comunque informato.
Così abbiate pazienza.
E magari, nell’attesa, venite a trovarmi di là. Chi è del mestiere può anche (anzi è caldamente incoraggiato a) iscriversi al sito per commentare i post e partecipare alle discussioni (e avere una propria pagina di presentazione).
La mia rubrica si chiama “Dialoghi sistemici” e si trova qua.